Movies in Rewatching - American Psycho

Ma come è bello cambiare idea, soprattutto in alcuni film che nel bene e nel male ti hanno fatto crescere.
Vidi American Psycho quando ormai avevo il pc, e potevo scegliere tutti i film che stuzzicavano la mia curiosità, a una prima visione non mi convinse poi molto, però, fermo restando che il film di Mary Harron è tutt'altro che scontato e superficiale, vorrei fare una personale analisi di uno dei capisaldi che hanno ampliato la mia cultura di horrorofila.
Un ibrido, nient'altro che un ibrido a metà strada tra il thriller e l'horror, così definirei ADESSO American Psycho.

Il fatto che lo abbia diretto anche una donna è significativo.
Non è da tutti i giorni vedere un film con al centro uno psicopatico che potrebbe mischiarsi benissimo tra la gente comune, in questo caso uno yuppie, un uomo d'affari coi soldi, che è completamente pazzo; ama massacrare prostitute, o clochard, o anche persone di cui è invidioso.
Non a caso Bret Easton Ellis, dal cui romanzo il film è stato tratto, ha costruito la figura di un killer youppie, mostrando il vuoto che ha intorno.
Non a caso come inizia il film?
Con dei piatti di alta cucina, che all'inizio le gocce rosse sembrano del sangue che sgorga, poi entriamo dentro un ristorante a cinque stelle, fino alla conoscenza del nostro protagonista Patrick Bateman.

Inizio giornata, Patrick che fa esercizi di streching, e che cura la sua persona meticolosamente, quasi come fosse un ossessione, vediamo la mdp di Mary Harron che narra la sua routine, quasi come se lo spettatore dovesse entrare in sintonia con lui.
Poi assistiamo alla sua giornata, alle persone che lo circondano, quando va in giro per le discoteche, ballando la musica anni ottanta, in ufficio e via dicendo.
E' un personaggio che sembrerebbe fuori sincrono, un pupazzo, un damerino, chi ha un po' di sale in zucca comincia a sospettare che in tutta quella perfezione, qualcosa non torna.
E ciò che non torna arriva come un fulmine a ciel sereno, quando meno te l'aspetti, con una violenza inaudita uccide un povero clochard, poi arriva anche la scena dei biglietti da visita, e il povero collega fa una brutta fine, poi delle giovani prostitute e via dicendo.
Cosa vuole dirci Mary Harron?
Innanzitutto che il mondo che circonda Bateman è fasullo e ipocrita, lui, che ha una fidanzata ufficiale, scopa con la sua migliore amica, impasticcata e strafatta che non si rende nemmeno conto che il locale dove lui la porta non è quello che le ha detto.
E poi?

Classicone, anche la segretaria è invaghita di lui.
Però, lui ama scoparsi le prostitute di strada e le escort, che poi tortura meticolosamente con dei coltelli dopo aver consumato.
Con American Psycho, Mary Harron dirige un film, che nonostante siano passati 20 anni dalla sua uscita, risulta ancora attuale, e il vuoto che circonda il protagonista, rende ancora più drammatica la sua escalation di violenza e la sua sete di sangue.
Vi sembra poco?
No non lo è, perché se a una prima visione, il film potrebbe sembrare fasullo, ma se state attenti vi accorgerete che il mondo che circonda il protagonista è fasullo.
La Harron dirige una storia di lucida follia, in cui è impossibile non restare impressionati, non tanto per le scene, ma per la costruzione del protagonista, un uomo ossessionato più dal suo aspetto, e dal vuoto che lo cicronda, tanto da perderci la testa e cominciare ad uccidere così alla rinfusa, tanto da non capire esattamente cosa cazzo stai facendo.
Bateman è uno psicopatico assassino? O tutto quello che ha vissuto sta tutto nella sua testa?
Sono queste due domande che perseguitano gli spettatori.
Perché il finale non è certamente quello che ti aspetti, e non ti da il contentino, sta a te decidere cosa sia reale e cosa non lo sia.
Una paraculata? Non credo proprio, Mary Harron non da facili certezze allo spettatore, ma narra una storia, certo detto così suona un po' singolare, ma se fate attenzione, magari qualcosa esce fuori, da a noi spettatori la facoltà di scegliere se quello a cui ha assistito sia reale, o frutto della fantasia di Bateman, quindi non ci resta che dare una risposta concreta.



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