Amo tantissimo Ed Wood.
Tim Burton ha diretto questo capolavoro cinematografico, quando era nel pieno della sua ispirazione; e io seguivo con fervore ogni sua metamorfosi cinematografica.
Da autentica burtoniana da zoccolo duro, mi manca tantissimo il periodo delle sue produzioni con Denise Di Novi, artefice dell'esplosione del suo talento in pellicola.
Ho sempre adorato Tim Burton, sin da quando cominciai la mia carriera di cinefila, allo stesso tempo non sono mai stata quel tipo di fan che sta in adorazione e si incazza se per caso qualcuno osa criticare Burton, no.
Perché sono io la prima a criticarlo quando fa un brutto film.
Nella mia collezione manca Alice in Wonderland, perché l'ho detestato; sono ancora indecisa ad acquistare il suo Dumbo, e so che ci metterò del tempo per prendere questa decisione.
Comunquesia, oggi analizzo il mio Tim Burton preferito: quello ispiratissimo, capace di parlare col cuore e di dirigere film straordinari tra cui appunto Ed Wood.
Non è un caso che proprio Burton abbia scelto di girare un film sul cinema, cinema di serie B, con il quale è cresciuto, infatti ha una conoscenza enciclopedica del lavoro di Wood, lo conosce benissimo, e sceglie di girare in bianco e nero perché nessuno ricorda un film di Bela Lugosi a colori.
Allo stesso tempo fa una specie di autoritratto, infatti Ed Wood è il film più personale di Tim Burton, quello dove ha messo letteralmente se stesso nel girarlo.
E' da tanto che non lo vedo, però ogni volta che succede, la visione è sorprendente.
Il rapporto di amicizia che si instaura tra Wood e Lugosi, ricorda quello di Burton con il suo idolo Vincent Price, da lui utilizzato per un altro dei suoi capolavori: Edward Mani di Forbice.
Tim Burton si guarda bene dal limitarsi a fare un semplice biopic, lui vuole rendere omaggio a un regista che nel bene e nel male lo ha ispirato, rendendogli giustizia con un finale dove finalmente raggiunge la gloria.
Ed Wood è un capolavoro anche per la straordinaria interpretazione di Johnny Depp, attore feticcio di Burton, e all'epoca, quando si riunivano era una festa sia per la sottoscritta, che per gli altri cinefili, non come adesso, che quasi la gente è stufa di loro due sullo schermo.
La cura che ha messo Tim Burton nel dirigerlo ti riempie il cuore, perciò Ed Wood da peggiore regista di tutti i tempi, diventa un uomo puro, che crede davvero nel suo lavoro e va avanti nonostante gli spernacchiamenti e le crasse risate che fanno fare i suoi film.
Il tempo però, ha fatto rivalutare il suo lavoro da alcuni cultori dei b movies, e questo film gli rende un omaggio particolarmente sentito e indimenticabile.
Non importa se non ha incassato parecchio, quello che più conta è che il film era già un cult movie prima ancora di uscire in sala, ed è uno dei film ai quali io personalmente sono parecchio affezionata.
Non potevo non prenderlo su amazon, infatti ho trovato solo il dvd, in blu ray italiano ancora non è uscito, credo.
Resta una pagina fondamentale nella filmografia di Tim Burton, e anche un omaggio al cinema della sua infanzia, e quello che lo ha formato.
Tim Burton ha diretto questo capolavoro cinematografico, quando era nel pieno della sua ispirazione; e io seguivo con fervore ogni sua metamorfosi cinematografica.
Da autentica burtoniana da zoccolo duro, mi manca tantissimo il periodo delle sue produzioni con Denise Di Novi, artefice dell'esplosione del suo talento in pellicola.
Ho sempre adorato Tim Burton, sin da quando cominciai la mia carriera di cinefila, allo stesso tempo non sono mai stata quel tipo di fan che sta in adorazione e si incazza se per caso qualcuno osa criticare Burton, no.
Perché sono io la prima a criticarlo quando fa un brutto film.
Nella mia collezione manca Alice in Wonderland, perché l'ho detestato; sono ancora indecisa ad acquistare il suo Dumbo, e so che ci metterò del tempo per prendere questa decisione.
Comunquesia, oggi analizzo il mio Tim Burton preferito: quello ispiratissimo, capace di parlare col cuore e di dirigere film straordinari tra cui appunto Ed Wood.
Non è un caso che proprio Burton abbia scelto di girare un film sul cinema, cinema di serie B, con il quale è cresciuto, infatti ha una conoscenza enciclopedica del lavoro di Wood, lo conosce benissimo, e sceglie di girare in bianco e nero perché nessuno ricorda un film di Bela Lugosi a colori.
Allo stesso tempo fa una specie di autoritratto, infatti Ed Wood è il film più personale di Tim Burton, quello dove ha messo letteralmente se stesso nel girarlo.
E' da tanto che non lo vedo, però ogni volta che succede, la visione è sorprendente.
Il rapporto di amicizia che si instaura tra Wood e Lugosi, ricorda quello di Burton con il suo idolo Vincent Price, da lui utilizzato per un altro dei suoi capolavori: Edward Mani di Forbice.
Tim Burton si guarda bene dal limitarsi a fare un semplice biopic, lui vuole rendere omaggio a un regista che nel bene e nel male lo ha ispirato, rendendogli giustizia con un finale dove finalmente raggiunge la gloria.
Ed Wood è un capolavoro anche per la straordinaria interpretazione di Johnny Depp, attore feticcio di Burton, e all'epoca, quando si riunivano era una festa sia per la sottoscritta, che per gli altri cinefili, non come adesso, che quasi la gente è stufa di loro due sullo schermo.
La cura che ha messo Tim Burton nel dirigerlo ti riempie il cuore, perciò Ed Wood da peggiore regista di tutti i tempi, diventa un uomo puro, che crede davvero nel suo lavoro e va avanti nonostante gli spernacchiamenti e le crasse risate che fanno fare i suoi film.
Il tempo però, ha fatto rivalutare il suo lavoro da alcuni cultori dei b movies, e questo film gli rende un omaggio particolarmente sentito e indimenticabile.
Non importa se non ha incassato parecchio, quello che più conta è che il film era già un cult movie prima ancora di uscire in sala, ed è uno dei film ai quali io personalmente sono parecchio affezionata.
Non potevo non prenderlo su amazon, infatti ho trovato solo il dvd, in blu ray italiano ancora non è uscito, credo.
Resta una pagina fondamentale nella filmografia di Tim Burton, e anche un omaggio al cinema della sua infanzia, e quello che lo ha formato.
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