Presente anche oggi su The Kings of Horror perché volevo parlarvi di un film atipico ma bellissimo, una vera e propria discesa nella follia, l'amico Caden Cotard diceva che era difficile da tradurre, io fortunatamente l'ho trovato già sottotitolato sul mio sito di riferimento CB01 e me lo sono visto.
Girato in bianco e nero dal regista Robert Eggers.
Potremmo definirlo un horror psicologico, ma sarebbe piuttosto riduttivo, anche perché racconta la convivenza forzata di due guardiani di un faro, uno più anziano, l'altro più giovane.
Non ci sono fantasmi, non c'è sangue che sgorga a fiumi, ma soltanto l'essere umano costretto alla convivenza e all'isolamento, e questo di per se la dice lunga sulla peculiarità di una pellicola capace di sottolineare il lento discendere della follia umana.
Non ci sono strizzatine d'occhio, soltanto una lenta discesa agli inferi senza nessun lieto fine; e come poteva essere filmato un film del genere?
Robert Eggers esegue quello che si può definire una operazione nostalgia, The Lighthouse è stato filmato con lo stile dei primi film sonori, ispirandosi addirittura all'espressionismo tedesco.
Un operazione piuttosto rischiosa ma che dimostra il coraggio di un autore di osare, e di prendere lo stesso stile di un cinema passato, perché solo in questo modo poteva essere filmato.
Devo dire che ultimamente l'horror mi ha dato parecchia ispirazione per parlare ed escono piccoli ma grandi film che potremmo semplicemente definire capolavori del genere, e senza dubbio The Lighthouse lo è.
Prossimamente sarà recensito alla fabbrica, anzi, lo farò senza alcun dubbio entro la prossima settimana, dove esprimerò il mio parere in proposito.
La lingua parlata è un inglese arcaico, di difficile comprensione, il modo di girare è parecchio lontano dal cinema moderno, ma capace di donare scintille di tensione inimmaginabili.
Robert Pattison si conferma senza alcun dubbio di sorta, un attore interessante, capace di tener testa a un mostro sacro come Willem Dafoe.
Uno dei film senza dubbio da vedere sia se siete appassionati di horror, che di cinema in generale, ovviamente questo film, non potremmo mai definirlo semplice film di genere, si tratta di un horror d'autore, e considerato che Robert Eggers ha stupito il mondo con la sua opera prima, The VVitch la sua seconda opera destava parecchia pressione, invece ha sorpreso con un film molto difficile, che senza dubbio lascia il segno, confermando il suo talento.
Che altro dire se non correte a vederlo?
Girato in bianco e nero dal regista Robert Eggers.
Potremmo definirlo un horror psicologico, ma sarebbe piuttosto riduttivo, anche perché racconta la convivenza forzata di due guardiani di un faro, uno più anziano, l'altro più giovane.
Non ci sono fantasmi, non c'è sangue che sgorga a fiumi, ma soltanto l'essere umano costretto alla convivenza e all'isolamento, e questo di per se la dice lunga sulla peculiarità di una pellicola capace di sottolineare il lento discendere della follia umana.
Non ci sono strizzatine d'occhio, soltanto una lenta discesa agli inferi senza nessun lieto fine; e come poteva essere filmato un film del genere?
Robert Eggers esegue quello che si può definire una operazione nostalgia, The Lighthouse è stato filmato con lo stile dei primi film sonori, ispirandosi addirittura all'espressionismo tedesco.
Un operazione piuttosto rischiosa ma che dimostra il coraggio di un autore di osare, e di prendere lo stesso stile di un cinema passato, perché solo in questo modo poteva essere filmato.
Devo dire che ultimamente l'horror mi ha dato parecchia ispirazione per parlare ed escono piccoli ma grandi film che potremmo semplicemente definire capolavori del genere, e senza dubbio The Lighthouse lo è.
Prossimamente sarà recensito alla fabbrica, anzi, lo farò senza alcun dubbio entro la prossima settimana, dove esprimerò il mio parere in proposito.
La lingua parlata è un inglese arcaico, di difficile comprensione, il modo di girare è parecchio lontano dal cinema moderno, ma capace di donare scintille di tensione inimmaginabili.
Robert Pattison si conferma senza alcun dubbio di sorta, un attore interessante, capace di tener testa a un mostro sacro come Willem Dafoe.
Uno dei film senza dubbio da vedere sia se siete appassionati di horror, che di cinema in generale, ovviamente questo film, non potremmo mai definirlo semplice film di genere, si tratta di un horror d'autore, e considerato che Robert Eggers ha stupito il mondo con la sua opera prima, The VVitch la sua seconda opera destava parecchia pressione, invece ha sorpreso con un film molto difficile, che senza dubbio lascia il segno, confermando il suo talento.
Che altro dire se non correte a vederlo?
Commenti
Posta un commento
i commenti sono moderati, no spam, si libero pensiero ciao!