Hellraiser, uno dei Classici dell'horror

Cosa fa di un horror un classico?
Spesso guardando i vecchi film horror specie quelli degli anni d'oro, ovvero anni settanta e ottanta mi faccio questa domanda.
Non c'è bisogno di dire che Hellraiser appartiene proprio a quella categoria di horror che fanno ormai parte dell'immaginario collettivo, dato che ha creato ben 8 seguiti, alcuni dei quali piuttosto dimenticabili, ma solo il primo secondo me può essere definito un capolavoro.
Forse è una parola grossa lo ammetto, anche perchè  i seguiti non li ho visti, ma ho letto in giro gli articoli a riguardo che ne sostenevano appunto questa teoria.
Dietro la macchina da presa c'è lo scrittore Clive Barker, e si nota incredibilmente che la storia è scritta da lui tratta da un suo romanzo, Schiavi dall'inferno.
Film girato a basso budget con delle limitazioni ed effetti speciali creati si può dire di fortuna, e in tutto questo devo dire che la paura te la da.
Sia per la storia infarcita di tensione sin dall'inizio, sia per gli effetti gore che sono assolutamente per stomaci forti.
Comunquesia non è il classico filmetto che si dimentica facilmente, e che merita di essere visto se siete veri horrorofili.
Approfitto della recensione scritta qualche giorno fa alla fabbrica per tornare su The Kings of Horror per poterne scrivere un articolo a riguardo.
Secondo me, sono quei horror girati con pochi soldi che fanno la differenza, e Hellraiser lo dimostra, come lo dimostrano tanti altri film come La Casa di Sam Raimi ad esempio.
Prima di quest'anno non avevo ancora visto Hellraiser, ma ho recuperato la lacuna, e posso dire ormai di averlo inserito nella mia classifica speciale, che dovrei ormai organizzarla anche per far conoscere titoli che per me sono ormai leggenda.

Hellraiser ormai è un horror che già cult, Barker stesso ha rimaneggiato la storia per renderla più terrificante, e secondo me per quanto riguarda l'opera cinematografica ha fatto bene, qui di seguito tutte le differenze tra libro e film.

  • Nel racconto di Barker il padrone di casa, fratello di Frank e marito di Julia, si chiama Rory, nel film si chiama Larry; inoltre Kirsty nel film è la figlia di Larry, e quindi nipote di Frank, nel racconto una semplice amica di Rory, peraltro innamorata di lui.
  • Nel racconto Frank non si rigenera dai suoi resti mortali, ma da resti di sperma da lui emesso un attimo prima di essere trasportato nella dimensione del cubo.
  • Il barbone che importuna Kirsty e nel finale si trasforma in demone non è presente nel racconto; è presente però nel finale un personaggio simile, un uomo ingobbito che restituisce a Kirsty il cubo dopo il crollo della casa, che l'autore indica come L'Ingegnere.
  • Nel racconto non vi è una sostanziale differenza di ruoli tra i Cenobiti, mentre nel film la figura di Pinhead spicca tra le altre (anche nei titoli di coda, il personaggio viene identificato come "leader dei Cenobiti", non avendo ancora il soprannome ufficiale di Puntaspilli).
  • Nel finale del film, i Cenobiti cercano comunque di uccidere Kirsty e ciò appare un po' strano, visto che Pinhead aveva accettato di risparmiarla in cambio del ritrovamento di Frank. Nel racconto, in effetti, i Cenobiti sono di parola e anzi invitano Kirsty ad allontanarsi perché quanto stava per accadere a Frank non la riguardava. Il finale diverso fu, con tutta probabilità, richiesto dalla produzione, quindi Barker decise di incattivire i Cenobiti e di optare per il finale che si vede nella pellicola. Per altro, non è chiaro come il suppliziante Butterball, che sembra restare ucciso dal parziale crollo della casa degli orrori, poi appaia nuovamente sulla scena nel sequel, dal momento che gli altri Cenobiti vengono esplicitamente "catturati" dalla scatola e la stessa viene portata poi via dal misterioso figuro che si trasforma in demone alla fine del film. Probabilmente questa incongruenza è legata al fatto che Barker non si attendeva di dover fare un sequel di Hellraiser e, quando lo ha realizzato, ha deciso comunque di richiamare in scena tutti e quattro i Cenobiti del primo film
Devo dire che Clive Barker ha saputo portare bene in scena la sua storia, infatti il film è stato un grandissimo successo, costato un milione di dollari ne ha incassati più di 14 milioni, se non è un successo questo non so come definirlo.
Comunque sia si, come horror è uno di quei film che letteralmente spaccano, e questo non posso certo negarlo.
Niente male per uno scrittore che ha deciso lui stesso di trasporre per il cinema una sua opera letteraria, direi che è anzi, un ottimo risultato.



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