Le origini del male

E sono presente pure oggi, per parlare di un film particolare Le origini del male.
Non c'è niente da fare, ormai l'horror divide, chi per una ragione, chi per un altra siamo sempre al punto di massacrare un film o riempirlo di allori.
Non è il caso de Le origini del male, ma tutto ovviamente dipende dai punti di vista, anche in questo caso c'è chi lo ha lodato, c'è chi lo ha fatto a polpettine; sinceramente a me  è piaciuto, presto ne parlerò anche alla fabbrica con una recensione, come del resto faccio sempre, quello è il blog delle recensioni, questo è il blog di approfondimento, che sto curando maggiormente perchè ci tengo, infatti questo articolo l'ho scritto ieri e programmato in modo da rendere il blog aggiornato e curato.
Il plot non presenta particolari innovazioni stilistiche o di regia, la storia si può benissimo trovare in diversi film usciti molto prima di questo, eppure l'autore sembra non perdere mai il filo della tensione, i salti nella sedia ci sono, come pure l'attenzione dello spettatore, che si trova a doversi chiedere se la ragazza protagonista finge, o è davvero posseduta.
Tutto è incentrato su un esperimento di uno psicologo, che deve tentare di provare che le possessioni sono in realtà problemi psichiatrici, e non c'è niente di irrazionale o inspiegabile, ma le cose non andranno come prevederà lui, ben presto dovrà fare i conti con una realtà ben sconosciuta e pericolosa di quello che prevedeva.
Se vi piacciono le storie particolari, psicologiche e che vi danno tensione è il film giusto per voi, ma non aspettatevi un capolavoro, per carità ben fatto, ben articolato e con una sceneggiatura intrigante ma non è un capolavoro, giusto per stare un po' in tensione, il che d'estate non guasta mai.
Se cercate i capolavori, ovviamente vi consiglio Gli Invasati, di cui parlerò in futuro, quello si che è un signor film.

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